Il World Economic Forum nel Future of Jobs Report2018 sostiene che il 65% di chi inizia la scuola adesso svolgerà un lavoro che oggi non esiste. Questo ci pone di fronte a numerose domande: quali sono i lavori destinati a sparire? Quali invece quelli emergenti?

(scarica i materiali dell’evento  gestito da Renato Bisceglie ,  slide e articolo per sito Professioni 2020 – Sietar 16 apr 19 (1) ,  e professioni 2020 articolo   )

Scuole, università, mondo del lavoro e società civile più in generale sono in grado di prevedere quali saranno le competenze necessarie in futuro? Siamo capaci di orientare e formare alle competenze di domani? Guardando ad un orizzonte temporale più vicino a noi, siamo in grado di convertire le competenze in via di obsolescenza in competenze attuali ed utili in prospettiva? E lo saremo in futuro?

Ci si interroga inoltre sul ruolo che in uno scenario di rapida e profonda trasformazione avranno le competenze relazionali, le cosiddette soft skills, e quelle che fondano la capacità di dialogo interculturale.

Molti si sono attivati (o lo stanno facendo) per rispondere a queste sfide, ma quali sono i processi messi effettivamente in campo? Ad un primo sguardo, essi sembrano più spessobasatinonsuunapianificazione precisa,quanto piuttostosull’ibridazionediattivitàecampioggiavoltelontanil’unodall’altro.

PIU – Professioni Intellettuali Unite (http://www.professionipiu.it/), nel 2018 ha svolto una ricerca qualitativa nel mondo del lavoro per cercare di dare alcune risposte che traguardano un orizzonte di medio periodo.

 

Renato Bisceglie

Trentennale esperienza in società multinazionali in posizioni professionali e manageriali, nell’ambito di sistemi informativi, produzione, nuovi prodotti. Crescenti responsabilità, a livello nazionale e internazionale, nelle Risorse Umane fino a quella di Direttore: ha strutturato processi e funzioni HR, istituito e diretto una scuola di formazione, inserendo centinaia di laureati nel mondo del lavoro e mantenendo, al tempo stesso, stretti contatti di scambio e di docenza con l’Università.

Dal 2003 Consulente RU, organizzazione e change management, attivando programmi di sviluppo, apprendimento organizzativo, valutazione, assessment, executive e business coaching, selezione, comunicazione. Alterna questa attività a quella di Temporary HR Manager, gestendo processi di RU, organizzativi e di crescita, accorpamenti, riorganizzazioni. Attivo da 20 anni negli organi direttivi, di indirizzo e di ricerca di Associazioni Professionali, mantenendo rapporti con la rete associativa e consulenziale.